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Valutazione energetico - posturale

La postura è data dalla somma degli input che il corpo (ma anche mente-anima) riceve dal mondoesterno e li rielabora attraverso i propri sistemi di calibrazione interni, per fornire la risposta piùadeguata e con minor dispendio energetico.

Questa è una definizione molto stringata di cosa si può intendere per postura. Per fare un esempio, se l’asse della nostra testa è inclinato a causa di un difetto visivo, come ad esempio avviene in chi soffre di astigmatismo, il corpo prenderà un assetto posturale adattativo intorno a quel problema per cercare di mantenere l’orizzonte visivo il più stabile possibile.

Questa postura attiverà nel corpo delle catene muscolari, che andranno maggiormente in contrazione a discapito di altre che saranno ipofunzionali, coinvolgendo tutto il corpo fino a piedi. Similmente chi ha subito un intervento chirurgico può avere un assetto organizzato intorno ad una cicatrice che tira i tessuti e la fascia, coinvolgendo non solo la zona ristretta dove è avvenuto l’intervento, ma anche altre parti del corpo più lontane. 

Nel campo della postura occorre ragionare sul problema allargando lo sguardo. Occorre anche che chi si occupa di postura sappia lavorare in team, delegare il lavoro, quando necessario, ai colleghi professionisti di settore.

Il mio approccio al cliente è basato sull’ascolto delle motivazioni che lo hanno portato ad arrivare al mio studio in cerca di una soluzione che di solito non ha trovato in altre metodiche.

Nei primi anni della mia professione ho applicato il metodo valutativo appreso con il corso di studi shiatsu, che mi ha portato ad ascoltare la parte energetica del corpo umano e ad interpretare i disagi alla luce degli insegnamenti della Medicina Tradizionale Cinese. Successivamente ho approfondito la parte bioenergetica, emotiva e animico-spirituale attraverso letture, studi ed esplorazioni personali su queste tematiche (fiori di bach, costellazioni familiari, corpi energetici sottili e chackras, ecc).

Ad ogni capitolo che andavo affrancando sentivo nascere il desidero di conoscere sempre più approfonditamente le varie sfaccettature dell’essere umano per poter essere d’aiuto ed offrire, a seconda della problematica portata alla mia attenzione, un intervento sempre più mirato ed efficace.

 

Nel 2019 ho conseguito un diploma in Posturologia che mi ha permesso di aggiungere nuove tecniche di trattamento e soprattutto di valutazione posturale attraverso alcuni test specifici per i vari recettori corporei.

Questo ha permesso di migliorare la mia capacità di lettura del corpo, in quanto unità fatta di partiche soggiacciono a leggi meccaniche, biofisiche, biochimiche, energetiche, emotive, mentali, spirituali. Ogni persona ha le sue caratteristiche, le sue peculiarità ed il fine ultimo del mio lavoro è quello di dar modo a questa unità di esprimere totalmente il proprio potenziale.

 

Quando lavoro sulla postura della persona, non sono in cerca di un allineamento perfetto, ma dell’allineamento al suo centro vitale, al suo nucleo più vero e profondo che è somma guida e giudice incaricato della propria esperienza terrena.

 

Il mio ruolo quindi è quello di guida e supporto verso sé stessi, nel rispetto di ciò che la persona vuole ed è pronta ad affrontare in quel preciso istante. Per questo nel lavoro posturale è necessario che scatti l’alleanza tra me e il cliente, che sia ben definito lo scopo del lavoro. Sia che si tratti di un lavoro fisico, strutturale o che si voglia lavorare su un assetto più sottile, è comunque auspicabile che ci sia la presa in carico di sé stessi, senza aspettarsi che i cambiamenti avvengano esclusivamente grazie ad un intervento esterno.

 

Nel corso del primo colloquio dedico parte del tempo ad ascoltare la storia di vita del cliente, dei suoi malanni e fastidi ricorrenti, per capire innanzitutto se e fin dove posso aiutarlo o se devo rimandarlo all’attenzione di uno specialista o del medico curante. Fatto questo sottoporrò il cliente ad alcuni test per verificare da quale distretto occorre partire a lavorare per riportarlo ad un maggior benessere e agio di stare nel proprio corpo. La zona che esprime dolore non è quasi mai ciò che causa il problema, occorre risalire alla radice, a ciò che causa quella tensione o quel fastidio.

 

In un secondo momento ascolto anche il corpo con le mani, tratto alcune delle zone più affaticate per incominciare a dare libertà di movimento e respiro. Al termine della sessione riservo alcuni minuti per uno scambio verbale sulle sensazioni provate e dare un feed back orientativo sulle modalità dei successivi interventi.

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